Parlando di allenamento, può capitare di sentire ciclisti frustrati dalla differenza di potenza espressa, se comparata alla frequenza cardiaca, durante gli allenamenti indoor su rullo comparati a quelli delle classiche uscite su strada. Vero?
Facciamo un esempio: prendiamo un ciclista master di 45 anni, un atleta esperto. Ogni volta che effettua un test FTP su strada (la soglia per circa un’ora di sforzo) riesce a sviluppare circa 20 watt medi in più rispetto al medesimo test effettuato su un trainer indoor, mentre la frequenza cardiaca è praticamente identica. Possibile?
Per migliorare i valori del test FTP indoor lo stesso atleta ha messo in atto alcune strategie, quali: usare il ventilatore per raffreddare il corpo, pedalare su rullo all’aria aperta, ascoltare playlist di musica.
Risultato: nessun miglioramento. Per capirci, i numeri sono questi: indoor 258W e frequenza cardiaca media di 174 battiti. Outdoor 278W medi e 175 battiti medi.
Strano? Forse no, perché questa cosa è riscontrabile abbastanza facilmente, anche nella condizione opposta. Cioè, ciclisti che ottengono migliori numeri indoor piuttosto che outdoor. Mistero.
Quindi? Ci sono un paio di teorie che possono spiegare entrambe i casi.
La prima: quando si pedala su strada si possono verificare episodi brevi di “recupero” a causa di lievi cambiamenti di pendenza, di curve e cambi di direzione del vento. Oltre alle scie positive delle auto e, ancora meglio, dei camion. Questi piccoli cambiamenti non avvengono indoor, dove la pedalata è praticamente “netta”, senza interferenza alcuna. Il ritmo è costante. Alcune ricerche hanno dimostrato che questi piccoli “mini-recuperi” possono consentire al ciclista di ottenere una performance complessivamente migliore.
La seconda teoria, invece, dice che durante la guida su strada la bici in realtà oscilla da un lato e dall’altro a differenza del corpo che rimane costantemente centrale. Sul trainer è il contrario: la bici è bloccata, mentre il corpo del ciclista si muove leggermente da un lato e dall’altro. Questo potrebbe richiedere una tecnica leggermente differente con impiego di muscoli diversi e complessivamente meno allenati elevando artificialmente, inoltre, la frequenza cardiaca.
Possono queste teorie spiegare una differenza del +/-7%? Probabilmente no.
Possono essere utili queste indicazioni per eseguire allenamenti mirati a misura delle proprie abitudini e caratteristiche psicho-fisiche? Probabilmente sì