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Domenica 2 Aprile. Ore 16.35. Poco prima del Koppenberg.
Sull’ammiraglia del UAE Team ADQ, Davide Arzeni, direttore sportivo della squadra, segue con apprensione l’avvicinarsi del gruppo al Koppenberg, la salita più dura del giro delle Fiandre - 600 mt di salita con punte all 22%.
Già il giorno prima al team di Colnago aveva detto: “Per superarlo non serviranno buone gambe, ma buone scarpe”, prevendendo che molte ragazze sarebbero state costrette a salire a piedi da una salita così stretta, ripida e resa scivolosa dalle piogge dell’ultima settimana.
La strada non è sufficientemente larga per garantire il passaggio delle macchine al seguito. Così, le ammiraglie delle squadre vengono deviate su un percorso alternativo.
Davide Arzeni vede, quattro macchine davanti a sè, la coda del gruppo svoltare a sinistra verso il centro abitato che anticipa la salita.
Lui segue le altre macchine e tira dritto. Istintivamente, alza il volume di Radio Corsa.
“Due atlete in testa” dice radio Corsa. “Solo due atlete sono arrivate in cima al Koppenberg senza mettere il piede a terra: Marlen Reusser e Silvia Persico. Il gruppo è staccato.”
Qui il Fiandre da gara si trasforma in epica.
Nelle immagini televisive l’asso di fiori argento brilla sotto il fango depositatosi sulla Colnago V4Rs di Silvia. Marlen e Silvia si guardano.
Lorena Wiebes e Lotte Kopecky le raggiungono. Il gruppo è molto indietro. Dei quattro al comando, tre sono della stessa squadra - l’SD Worx. La quarta, Silvia Persico, della UAE Team ADQ, è in una situazione tattica da incubo: da sola a fronteggiare 3 atlete della stessa squadra.
La situazione si complica con il passare dei km. Ogni salita viene fatta a tutta. Silvia è al limite - si vede dal volto, da come spinge sui pedali utilizzando tutto il corpo.
Poi, iniziano i colpi di scena.
Lorena Wiebes si stacca. Non riesce a tenere il ritmo forsennato imposto dalle sue compagne.
Poco dopo anche Marlen Reusser alza bandiera bianca.
Restano in due: Silvia Persico e Lotte Kopecky, la vincitrice dell’edizione precedente.
Ore 17.25. Paterberg
Nel ciclismo le vittorie emozionano, ma a volte sono gli sconfitti che più conquistano le simpatie del pubblico.
L’eterna epopea: Davide contro Golia, l’outsider contro il favorito di partenza.
Spesso vince Golia, ma il tifo, la simpatia, le speranze sono per il più debole Davide.
Lotte Kopecky teme Silvia Persico. Sa che potrebbe essere più veloce di lei in volata.
Sull’ultimo muro di questo Fiandre - il Paterberg - Lotte apre il gas. È l’ultima grande sfida.
Silvia prova a rispondere. La ruota dietro scivola e perde trazione su un tratto ancora umido.
È il momento chiave. Silvia si stacca e Lotte si invola da sola verso la vittoria.
La gara dietro è tutta anarchia.
Un gruppo di una 3 atlete riprende Silvia. Le gambe sono finite per tutte.
Altre atlete rientrano in questo gruppo, tra queste Elisa Longo Borghini (vincitrice dell’edizione 2015 su bici Colnago).
Lotte Kopecky taglia il traguardo a braccia alzate. La volata per il secondo posto viene vinta da Demi Vollering. Una esausta Silvia Persico cerca le ultime energie ma viene battuta da Elisa Longo Borghini. Si accontenterà del quarto posto.
Un risultato, un numero, che da solo però non esprime la grandezza della sua gara. La tenacia di una atleta che - fisicamente e mentalmente - non ha mai mollato, in grado di dare sempre il 110%.
Una leonessa. La vera leonessa di questo Fiandre.
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