
LOREM IPSUM LOREM IPSUM
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1954 – Nasce la storia imprenditoriale di Colnago nella piccola bottega di Via Garibaldi 10 a Cambiago. Per iniziare l’attività occorrono soldi, così è necessario arrangiarsi. Suo padre perciò taglia un gelso di proprietà per fabbricare il banco da lavoro.
1955 – Durante una pedalata incontra Fiorenzo Magni, che si lamenta per un dolore alla gamba. Ernesto gli fa notare che le pedivelle sono montate male, e sistemandole risolve il problema. In questo stesso anno parte per il suo primo Giro Italia come vice meccanico nella squadra del campione, che poi conquisterà la maglia rosa.
1956 – A Colnago venne l’idea di piegare a freddo i tubi delle forcelle, per mantenerli più elastici, riuscendo a ottenere i risultati sperati facendo leva su due pezzi di legni fissati sul tavolo da lavoro.
Osservando pedalare il sedicenne Gianni Motta capisce che diventerà un campione, e decide di fornirgli bicicletta e assistenza. Motta, tra i molti successi sotto la guida di Colnago, vincerà il Giro di Lombardia nel 1964, finirà terzo al Tour de France nel ’65 e trionferà al Giro d’Italia nel ’66.
Colnago conosce Eddy Merckx, che necessita di ruote affidabili e registrate ad arte da usare alla Milano-Sanremo. Il lavoro è perfetto e Merckx vince la gara.
1972 – Ernesto non è più da tempo un semplice meccanico: è ormai un costruttore a tutti gli effetti, e realizzare le biciclette di Merckx – anche 20 in un anno – è la sua definitiva consacrazione. Il capolavoro è la bici usata dal campione belga per il record dell’ora.
1974 – Con la sponsorizzazione della Scic di G.B. Baronchelli per la prima volta compare la scritta Colnago sui calzoncini dei corridori di una squadra professionistica.
1986 – Investire sul futuro, sull’innovazione e sulla qualità. Non smettere mai di crederci. Ferrari e Colnago hanno molto in comune, e non a caso sviluppano un’amicizia che porterà a molti progetti rivoluzionari. Il Drake, proponendo a Colnago di collaborare, chiarisce subito: “Voglio solo cose belle, all’altezza delle Ferrari”.
1980 – Colnago è un instancabile innovatore tecnologico, ma anche un imprenditore di grande intuito. La collaborazione tecnica e commerciale con l’Unione Sovietica porta un prezioso ritorno d’immagine, oltre a importanti successi come la vittoria olimpica a Mosca nella cronometro a squadre.
1982 – Ernesto Colnago aderisce al progetto della famiglia Del Tongo di creare una squadra a livello mondiale, e nello stesso anno Saronni vince infatti il Campionato del Mondo a Goodwood.
1995 – La sera prima del debutto di una bici in carbonio – la C40 – alla massacrante Parigi Roubaix, Colnago riceve una telefonata da Giorgio Squinzi, patron dello “squadrone” Mapei: “… Ernesto, ma sei proprio sicuro che i nostri corridori domani non avranno problemi? Il telaio non rischia di rompersi? E poi quella forcella tutta dritta…”. La C40 trionferà in questa edizione e in altre 4 delle successive 5.
L’anno del ritorno dei grandi marchi di biciclette sulle maglie dei corridori: un concreto aiuto dei costruttori a uno sport in crisi. Naturalmente Colnago è anche questa volta in prima linea con la squadra Colnago CSF. “Se non crediamo noi in quello che facciamo, come potrebbero gli altri investire nel ciclismo?”.
Nel marzo 2020 Ernesto Colnago cede le sue quote di maggioranza al fondo Chimera Investments LLC con sede negli Emirati Arabi. Chimera Investments permetterà a Colnago di crescere ed incrementare la sua presenza in tutti i mercati, mantenendo ed aumentando ulteriormente la qualità dei prodotti Colnago.
Nel marzo 2020 Ernesto Colnago cede le sue quote di maggioranza al fondo Chimera Investments LLC con sede negli Emirati Arabi. Chimera Investments permetterà a Colnago di crescere ed incrementare la sua presenza in tutti i mercati, mantenendo ed aumentando ulteriormente la qualità dei prodotti Colnago.
Ernesto Colnago, all'età di 13 anni, per lavorare presso lo stabilimento di biciclette Gloria di Milano come saldatore, modificò la data di nascita sui documenti: non aveva l'età legale per lavorare.
Le sue straordinarie capacità furono scoperte quasi per caso da Fiorenzo Magni, che ne fece il suo meccanico ufficiale al Giro d'Italia.
Da lì in poi, è una continua ascesa guidata da grandi intuizioni e creazioni sorprendenti.
La Colnago è sempre stata vicina ai corridori, ascoltando i loro problemi, prendendosi cura dei loro bisogni e, infine, portando le innovazioni più rivoluzionarie al gruppo
Per il record dell'ora di Eddy Merckx, Colnago ha realizzato una bici in acciaio che pesava solo 5.750 kg.
Nel 1983 Colnago introduce il Master. È una grandissima innovazione. I tubi avevano una sezione a forma di stella, mai vista prima: l'effetto è un telaio più rigido e una straordinaria bellezza del prodotto.
Nel 1987 Colnago collabora con Ferrari. Molte idee sono nate da quella collaborazione. Un'intuizione, in particolare, è rimasta: utilizzare il carbonio al posto dell'acciaio per produrre i telai delle biciclette.
Nel 1995 una bici in carbonio Colnago vince la Parigi Roubaix. Da quel momento in poi, tutte le bici del gruppo adotteranno definitivamente questo materiale.
Nel 2012 Colnago lancia sul mercato una bici da corsa con freni a disco. Nessuno l'aveva mai fatto. Oggi sono ampiamente comuni.
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