Tadej Pogačar fa 100, tra Grandi Giri e Classiche Monumento

26 giu 2025

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Con la vittoria di Rouen, ottenuta nella quarta tappa del Tour de France, Tadej Pogačar ha conquistato la sua centesima vittoria, tra corse a tappe, gare da un giorno e classifiche generali. Un traguardo notevole per qualunque professionista, ma che appare ancora più straordinario se consideriamo che - al momento in cui scriviamo - lo sloveno ha solo 26 anni.

Dall'esordio nel professionismo, il campione della UAE Team Emirates-XRG ha riscritto le regole del ciclismo moderno, affermandosi come uno dei corridori più versatili e vincenti di tutti i tempi. La fatica pare non dargli fastidio, ha un colpo di pedale straordinario, non gli manca nulla. Ad oggi, vanta un palmarès che spazia dai Grandi Giri alle Classiche Monumento, passando per le brevi corse a tappe.

Tadej Pogačar ha dimostrato la capacità di dominare su ogni terreno, una cosa che non si vedeva da moltissimi anni… dai tempi di Merckx, forse.

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Il primo squillo: una vittoria in salita a Foia, alla Volta ao Algarve

Tadej Pogačar conquista la sua prima vittoria World Tour a soli vent’anni, alla Volta ao Algarve, in una tappa con arrivo in salita a Foia. Quasi 8 km al 6.7% di pendenza media: ecco le misure del trampolino di lancio della splendida carriera del campione sloveno. Una carriera ancora tutta in divenire, ma che ha già dimostrato di meritare un posto nella Storia del ciclismo.

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L’ascesa fulminea: dalla maglia bianca ai trionfi nei grandi giri

La carriera di Pogačar è un susseguirsi di successi precoci. “O ci sei a vent’anni – diceva Biagio Cavanna, il massaggiatore di Girardengo, Guerra e scopritore di Coppi -, o diventi uno dei tanti”. Esserci a vent’anni per diventare padroni del mondo a venticinque, questa la massima.

Nel 2019, al suo primo anno con l'UAE Team Emirates, si distingue conquistando ben cinque classifiche giovani in gare di prestigio, tra cui la Volta ao Algarve, il Giro dei Paesi Baschi e la Vuelta a España, dove chiude con un sorprendente terzo posto finale, mostrando subito le sue doti di scalatore e l'abilità di reggere la pressione delle grandi corse a tappe.

Il 2020 segna la sua consacrazione definitiva con la prima vittoria al Tour de France, a 21 anni e 9 mesi. Un trionfo epico, ottenuto strappando la maglia gialla dalle spalle di Primoz Roglic nell’ultima prova a cronometro. Un'impresa, quella, che lo ha proiettato immediatamente nella storia del ciclismo. In quell'edizione, oltre alla vittoria finale, si aggiudica anche la classifica scalatori e quella giovani, dimostrando una superiorità schiacciante e la capacità di primeggiare su tutti i terreni. Il bis arriva nel 2021, dove Pogačar si conferma dominatore del Tour, replicando il successo nelle classifiche della montagna e dei giovani.

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La prova della costanza: cadute, lezioni e la doppietta storica

Il 2022 e il 2023 lo vedono salire due volte sul secondo gradino del podio al Tour de France, a dimostrazione di una costanza di rendimento eccezionale e della capacità di reggere la pressione come nessun altro corridore. Ma il 2024 è l'anno della doppietta storica: dopo aver dominato il Giro d'Italia conquistando la maglia rosa (e vincendo ben sei tappe!), Pogačar si presenta al Tour de France e lo vince per la terza volta, consacrandosi come uno dei pochi corridori a riuscire nell'impresa del "double" Giro-Tour, affiancando il suo nome a quello di Merckx, Hinault, Anquetil, Coppi, Indurain, Roche e Pantani.

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Re delle Classiche: dalle Ardenne al Nord, un campione completo

La sua versatilità non si limita ai Grandi Giri, il suo carattere semplice e la sua impressionante capacità di “far grano” sempre e comunque, lo portano a correre tutto l’anno. Le fatiche non lo spaventano, anzi, lo caricano.

Così, Pogačar ha saputo imporsi anche nelle Classiche Monumento, le gare di un giorno più prestigiose del calendario. La sua bacheca vanta una straordinaria collezione di vittorie:

Liegi-Bastogne-Liegi: Trionfatore nel 2021, 2024 e 2025, dimostrando resistenza ed esplosività sulle salite delle Ardenne.

Giro di Lombardia: Un dominio incontrastato con quattro vittorie consecutive dal 2021 al 2024, confermando la sua attitudine per le gare di fine stagione.

Giro delle Fiandre: Dopo un quarto posto nel 2022, ha conquistato la vittoria nel 2023 e nel 2025, dimostrando di aver imparato a domare il pavé e i muri fiamminghi.

Anche nelle altre classiche monumento, Pogačar ha sempre lottato per le posizioni di vertice, come dimostrano i podi alla Milano-Sanremo (terzo nel 2024 e 2025) e il secondo posto alla Parigi-Roubaix nel 2025, a testimonianza di una progressione continua anche su terreni a lui meno congeniali. La capacità di poter prevalere anche allo sprint, inoltre, anche quando è costretto a spendere tante energie in prima persona, è alla base delle sue tattiche in corsa.

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Anche una medaglia olimpica e la maglia iridata nel suo palmares

A livello internazionale, Pogačar ha dimostrato il suo valore conquistando la medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 nella prova in linea. Ma la vera ciliegina sulla torta l’ha messa ai Campionati del Mondo: dopo diversi piazzamenti - il più importante il bronzo di Glasgow nel 2023 - ha conquistato la maglia iridata nella prova in linea élite a Zurigo nel 2024, coronamento ulteriore di una carriera già stellare.

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A soli 26 anni (al momento della stesura dell'articolo), Tadej Pogačar ha già raggiunto traguardi che per molti corridori rimangono sogni.

La sua mentalità vincente, la sua dedizione e la sua innata capacità di sorprendere lo rendono un atleta unico capace di riscrivere le regole di questo sport e di ispirare milioni di appassionati con ogni sua azione.

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